ATTI DEL CONVEGNO
GATEWAI
CONFERENZA NAZIONALE SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL TURISMO

Fiera di Bergamo – 4 aprile 2025
SESSIONE DI APERTURA
Paola Olivari, giornalista di Guida Viaggi e moderatrice dell’intera giornata, apre l’evento sottolineando la portata storica della prima conferenza nazionale dedicata al rapporto tra intelligenza artificiale e turismo. Definisce l’AI un “game changer” per l’intera società e introduce il convegno come un’occasione per esplorare, con visione e concretezza, l’impatto della tecnologia sulle pratiche e le politiche turistiche.
“L’intelligenza artificiale non è una novità assoluta, però sicuramente in questi anni ha avuto un boost fuori dal comune e si sta rivelando veramente un game changer di tutta la società, della nostra vita quotidiana e pertanto anche nel mondo del business e del turismo.”
Olivari presenta i partner dell’evento, ringraziando Repower come main partner, il contributo di Regione Lombardia, e gli sponsor Mastercard, Almawave e The Data Appeal Company.

Intervento di apertura – Edoardo Colombo, Presidente di Turismi.ai
Edoardo Colombo inaugura ufficialmente i lavori, illustrando i tre obiettivi fondanti dell’Associazione Turismi.ai e della conferenza:
- Creare un ponte tra il mondo dell’innovazione tecnologica e quello del turismo, che spesso operano in silos separati.
- Condividere esperienze e conoscenze concrete attraverso il confronto tra operatori, istituzioni e imprese.
- Offrire un’occasione utile, senza dispersioni di tempo, focalizzata su soluzioni, strumenti e visioni di impatto.
“Questa giornata ha tre obiettivi: uno è quello di fare da ponte – l’associazione ha l’obiettivo di fare da ponte tra innovazione e turismo. Non sempre ci si riesce, ci sono tante realtà che se ne occupano in termini di innovazione, tante in termini di turismo. La seconda è di condividere conoscenze, esperienze, per cui oggi abbiamo una serie di contributi molto rilevanti. E la terza di non farvi perdere tempo.”
Sottolinea l’intento dell’Associazione di diventare un luogo di incontro periodico e strutturato per individuare bisogni tecnologici e soluzioni praticabili, e auspica che l’evento diventi un appuntamento annuale.

PANEL I – ISTITUZIONI E POLITICHE PUBBLICHE
Titolo del panel: AI nel Turismo: Istituzioni e Politiche Pubbliche
Orario: 09:45 – 10:30
Moderatore: Antonio Barreca, Direttore Generale di Federturismo Confindustria, Vicepresidente di Turismi.ai
Relatori:
- Barbara Mazzali, Assessore al Turismo, Moda, Design, Marketing Territoriale e Grandi Eventi, Regione Lombardia
- Federico Lasco, Direttore Promozione, Ministero del Turismo
- Alessandra Priante, Presidente, ENIT
- Marina Lalli, Presidente, Federturismo Confindustria
- Misa Labarile, Directorate-General for Mobility and Transport, Commissione Europea
Antonio Barreca introduce il panel osservando come, per la prima volta in Italia, venga dedicata un’intera sessione all’intelligenza artificiale applicata ai viaggi e al turismo. Rileva il cambiamento epocale in corso: l’adozione dell’AI non riguarda solo le grandi imprese ma si estende ormai anche a operatori di piccola e media dimensione, rendendo accessibili strumenti di automazione e previsione a una scala inedita.
“Questo è un appuntamento molto importante perché è la prima volta che in realtà nel nostro paese si fa il punto sull’intelligenza artificiale dedicata al settore dei viaggi, del turismo. […] C’è un processo trasformativo in atto e lo vediamo tutti i giorni. Anche persone che prima non avevano nessuna dimestichezza con questi strumenti iniziano in realtà già con i loro smartphone a programmare dei viaggi o a chiedere informazioni o ad accedere a strumenti che diventano sempre più accessibili ed economici.”
Barreca invita gli enti pubblici a guidare e coordinare questo cambiamento, evidenziando come la competizione digitale sta accelerando e le aziende che non sapranno adattarsi rischiano di essere tagliate fuori.
Barbara Mazzali – Regione Lombardia
L’Assessora apre il panel con una riflessione strategica: l’intelligenza artificiale, sebbene non sostitutiva dell’intervento umano, si è già rivelata uno strumento estremamente performante. Descrive l’esperienza dell’Osservatorio Turistico della Lombardia, dove l’AI è già integrata nell’analisi sistematica dei flussi, delle reputazioni online, dei comportamenti e delle scelte dei visitatori.
“Noi abbiamo come Regione Lombardia un osservatorio che stiamo quotidianamente, sistematicamente valorizzando, dove al suo interno l’intelligenza artificiale applicata al turismo ci sta restituendo tutta una serie di dati che ci rendiamo conto possono diventare effettivamente fare la differenza per gli operatori proprio in termini di offerta e di soluzioni.”
Tra i punti evidenziati:
- La reputazione, più che le stelle, è oggi il principale fattore di scelta per le strutture ricettive.
- L’AI consente una personalizzazione del servizio anche nei piccoli territori, migliorando l’esperienza e la competitività.
- Le destinazioni cosiddette “minori” (borghi, aree interne) stanno registrando performance superiori alle città capoluogo.
- Il turismo è finalmente visto come politica economica: l’analisi dei dati diventa strumento per guidare lo sviluppo territoriale.
Mazzali presenta i risultati impressionanti del turismo lombardo:
- Chiusura del 2024 con quasi il 10% in più di turisti rispetto al 2023
- Nel 2023, già il 17% in più rispetto al 2019 (anno pre-covid)
- La regione realizza il 44% del Tax Free italiano
- Accoglie quasi 20 milioni di visitatori, di cui il 75% internazionali
Mazzali conclude richiamando la responsabilità dell’amministrazione pubblica nell’offrire strumenti di supporto agli operatori e nella valorizzazione sostenibile dei territori, ribadendo che il “treno dell’AI” ha pochissime fermate e bisogna salirci subito.
“Questo è sicuramente uno dei temi che ci coinvolgerà nell’ultimo anno, ma è un treno sul quale dobbiamo salire perché farà pochissime fermate, poche stazioni, perché sta andando ormai ad una velocità veramente imbarazzante.”
Federico Lasco – Ministero del Turismo
Il Direttore della Promozione del Ministero del Turismo apre riconoscendo il valore della costruzione di un coordinamento stabile tra istituzioni e innovatori. Evidenzia come l’AI sia ormai una commodity accessibile, ma sottolinea la necessità di governarla strategicamente.
“L’intelligenza artificiale oggi vive, siamo in una fase in cui è ormai una commodity. […] Noi oggi dobbiamo puntare a rafforzare la capacità dell’offerta di estrarre valore dalla domanda.”
Punti centrali dell’intervento:
- Occorre spostare il focus dalla mera previsione della domanda alla capacità dell’offerta di generare valore.
- Il turismo italiano è caratterizzato da una rete di micro e piccole imprese: l’AI deve essere al servizio della loro flessibilità e non uniformante.
- Invoca l’uscita da una logica di competizione sui prezzi per passare a una basata su qualità, coordinamento e valore aggiunto.
Il suo messaggio chiave è: investire in AI non significa rincorrere mode, ma dotarsi degli strumenti per adattare dinamicamente l’offerta turistica in un contesto geopolitico, economico e culturale mutevole.
Misa Labarile – Commissione Europea
Collegata da Bruxelles, Misa Labarile interviene come rappresentante della DG Move della Commissione Europea. Dopo aver sottolineato l’importanza di un approccio comune tra gli Stati membri, chiarisce i principi ispiratori dell’AI Act europeo: trasparenza, etica e gestione del rischio.
“Quando si parla di AI non si parla solo di generative AI. C’è un grandissimo potenziale secondo me, anzi ancora più grande, da sfruttare nella cosiddetta AI tradizionale, cioè l’Advanced Analytics e il machine learning.”
Punti salienti del suo intervento:
- L’AI Act non vuole ostacolare l’innovazione, ma incanalarla in una cornice regolatoria che eviti usi distorti o dannosi.
- La regolamentazione si applica solo agli utilizzi commerciali dell’AI nel mercato europeo, non alla fase di ricerca.
- Sono vietati usi come il social scoring dei turisti o la sorveglianza emotiva dei dipendenti.
- Al contrario, l’uso della biometria o dell’AI nei sistemi di prenotazione è ammesso, ma richiede trasparenza e valutazione dei rischi.
Labarile invita infine i professionisti del turismo a unirsi alla rete ACT Network, che offre supporto e formazione per l’applicazione della normativa, e ribadisce il ruolo dell’Europa come garante di un’innovazione sostenibile e sicura.
Alessandra Priante – ENIT
La Presidente dell’ENIT prende la parola con un invito a superare il pregiudizio secondo cui l’innovazione tecnologica sarebbe una prerogativa delle grandi piattaforme digitali.
“L’Italia ha la possibilità di diventare un player etico nell’intelligenza artificiale applicata al turismo.”
Sottolinea il valore dei dati pubblici e della capacità predittiva per una promozione più mirata e misurabile.
Priante riflette su tre temi chiave:
- L’importanza di creare un ecosistema digitale pubblico e affidabile, alternativo a quelli privati, per garantire equità e controllo sui dati.
- Il bisogno di un linguaggio comune tra operatori pubblici e privati per progettare strumenti e narrazioni coerenti.
- La necessità di investire nella formazione continua e nel trasferimento tecnologico verso i territori e le PMI turistiche.
Chiude il suo intervento con una provocazione: “L’AI non ci sostituirà, ma potrebbe renderci inutili se non impariamo ad usarla”.
Marina Lalli – Federturismo Confindustria
La Presidente di Federturismo propone un intervento fortemente orientato all’operatività delle imprese. Sottolinea come l’intelligenza artificiale debba essere intesa non come una risorsa elitaria, ma come uno strumento accessibile e trasformativo per tutte le componenti del sistema turistico, a cominciare dalle PMI.
Punti principali del suo intervento:
- Inclusività tecnologica: è necessario che le politiche pubbliche accompagnino la diffusione dell’AI anche nelle microimprese, offrendo strumenti formativi, incentivi e piattaforme abilitanti.
- Aggregazione e interoperabilità: Lalli denuncia la frammentazione digitale e invita a costruire spazi comuni per l’interoperabilità tra sistemi e dati, anche attraverso standard condivisi.
- Cultura dell’innovazione: occorre superare la paura tecnologica che spesso blocca le imprese e creare ambienti favorevoli all’apprendimento continuo.
“Non è che io abbia una risposta pronta [su dove sia il limite dell’AI], ma è pur vero che l’intelligenza artificiale alla fine è una proiezione di quello che noi gli diciamo e gli facciamo trovare.”
Conclude con un auspicio rivolto ai presenti e agli organizzatori: “Che questa conferenza non sia un episodio, ma l’inizio di un processo di trasformazione strutturale del turismo italiano, in cui l’intelligenza artificiale sia messa al servizio dell’accoglienza, della sostenibilità e della competitività.”

PRESENTAZIONE WHITE PAPER INNOVAZIONE E TURISMO 2025 REPOWER
Titolo: Scenari e Opportunità nell’Era Digitale
Orario: 10:30 – 10:45
Relatori:
- Davide Damiani, Responsabile PR e Sales Promotion Repower
- Edoardo Colombo, Presidente Turismi.ai
La presentazione del White Paper, realizzato da Repower in collaborazione con Turismi.ai, costituisce un momento centrale della giornata.
Il documento, frutto di un lavoro interdisciplinare, si propone di offrire uno sguardo d’insieme sulle traiettorie dell’innovazione nel turismo, spingendosi oltre l’analisi tecnica per abbracciare anche gli aspetti sociali, ambientali, culturali ed energetici del cambiamento. Particolare attenzione è riservata al ruolo della mobilità sostenibile e delle infrastrutture energetiche come leve strategiche per lo sviluppo delle destinazioni.
Davide Damiani apre l’intervento spiegando le ragioni che hanno portato un operatore del settore energetico a investire in un progetto dedicato al turismo:
“Repower è un’azienda B2B con una storia più che ventennale in Italia. Negli ultimi anni, abbiamo visto crescere in modo organico e progressivo un dialogo sempre più stretto tra energia e turismo. Quello che inizialmente poteva sembrare un avvicinamento tra mondi lontani si è rivelato, in realtà, un campo fertile per sviluppare progettualità ad alto impatto. Oggi questo segmento rappresenta per noi un ambito strategico, in cui la transizione energetica, la mobilità sostenibile e la valorizzazione delle destinazioni si intrecciano. Non ci limitiamo a fornire energia: il nostro obiettivo è abilitare nuove possibilità per il territorio, diventando un partner che aiuta strutture ricettive, enti locali e operatori a costruire ecosistemi turistici più resilienti, sostenibili e attrattivi.”
Damiani evidenzia inoltre la centralità di una tecnologia che non sia soltanto performativa, ma anche umana, ovvero capace di ascolto, empatia e fiducia nei processi relazionali. In un mondo che accelera, l’innovazione che resta umana diventa il vero vantaggio competitivo. Repower, in questo contesto, si propone non solo come fornitore di soluzioni energetiche, ma come attore sistemico capace di accompagnare i territori in un processo di trasformazione culturale e infrastrutturale.
Edoardo Colombo, co-curatore del documento e promotore della conferenza, prende la parola con toni appassionati e visionari:
“L’intelligenza artificiale non è solo un tema tecnico, ma una questione culturale. Riguarda il modo in cui pensiamo l’uomo, la comunità, il viaggio, l’esperienza.”
Ribadisce il significato della collaborazione tra Repower e Turismi.ai, sottolineando come il White Paper rappresenti un primo tentativo concreto di aprire una riflessione sistemica sull’innovazione nel turismo, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale.
Colombo ha spiegato che il documento nasce con l’intento di non essere un esercizio astratto, ma una piattaforma di dialogo, una traccia di lavoro per amministratori, imprenditori, ricercatori, destinazioni e operatori.
“Non vogliamo fare previsioni, ma porre domande. Non dare risposte, ma offrire scenari. Perché l’innovazione non è qualcosa che si può gestire da soli: è un processo collettivo.”
Tra i concetti cardine del suo intervento, ha richiamato l’idea di “turismo aumentato”: un turismo dove l’AI non sostituisce il fattore umano, ma lo rafforza, amplifica, estende.
“L’intelligenza artificiale non serve a rendere il turismo meno umano, ma più intelligente, più accessibile, più sostenibile.”
Ha richiamato alcuni esempi di come l’AI possa già oggi essere applicata: dalla previsione dei flussi turistici all’ottimizzazione della mobilità, dalla gestione della capacità di carico all’assistenza multilingue in tempo reale, fino alla costruzione di strumenti predittivi per la gestione delle risorse energetiche.
Un altro passaggio centrale riguarda il bisogno di visione condivisa: Colombo ha insistito sul fatto che l’Italia debba evitare il rischio di subire l’innovazione, e invece prendere l’iniziativa, diventando un punto di riferimento per un’AI etica, contestuale, e culturalmente orientata.
“Abbiamo l’opportunità di dare una nostra impronta all’intelligenza artificiale. Un’impronta italiana, europea, fatta di relazioni, di bellezza, di territori che non vogliono solo attrarre ma anche ascoltare.”
Infine, ha rimarcato che il White Paper non è un punto di arrivo, ma un invito al dialogo. Un documento che vuole stimolare proposte, idee, alleanze.
“L’innovazione non è un tema per addetti ai lavori. È qualcosa che riguarda tutti. E oggi più che mai serve un approccio aperto, curioso, concreto. Questo documento è il primo passo.”
Chiude con una riflessione:
“La sfida non è tecnologica, ma narrativa. Dobbiamo decidere che storia vogliamo raccontare del nostro turismo nei prossimi dieci anni. Il White Paper non è un punto di arrivo, ma un invito a costruire insieme quella storia.”
Link per scaricare il White Paper
PRESENTAZIONE JULIA: IL PRIMO ASSISTENTE VIRTUALE DI NUOVA GENERAZIONE
Orario: 10:45 – 11:00
Relatore: Antonio N. Preiti, Amministratore Delegato – Fondazione per l’Attrazione Roma & Partners
Intervento di Antonio N. Preiti
Antonio Preiti presenta Julia, definita “il primo assistente virtuale realmente operativo dedicato all’ambito turistico e culturale”. Preiti non si limita alla descrizione tecnica dello strumento, ma ne racconta la genesi e la filosofia che la anima: Julia nasce come risposta a una doppia esigenza – quella di efficienza nei servizi turistici urbani e quella di relazione e calore umano in un contesto digitalizzato.
“Julia non è solo un chatbot migliorato. È una forma di interfaccia conversazionale che integra linguaggio naturale, conoscenza geolocalizzata e accesso a banche dati pubbliche e private in tempo reale.”
L’assistente, sviluppato con tecnologie LLM e personalizzazione semantica, è in grado di rispondere a domande complesse sul patrimonio culturale, gli eventi, la mobilità, i servizi locali, le strutture ricettive e le esperienze sul territorio. Preiti sottolinea come l’interfaccia sia multicanale, capace di integrarsi in app, siti web, totem informativi e piattaforme vocali.
Ma la vera rivoluzione, spiega il relatore, è il grado di adattabilità al contesto: Julia apprende dal dialogo e migliora nel tempo.
“È un’AI dialogica, non statica. Non sostituisce gli operatori, ma li affianca. È una collaboratrice instancabile per chi lavora nel turismo.”
Nel presentare l’adozione pilota avviata a Roma, Preiti evidenzia il valore strategico di un’AI capace di rappresentare una città come Roma non solo attraverso i suoi monumenti, ma anche attraverso la voce dei suoi abitanti, la vita quotidiana, gli eventi minori, le emozioni diffuse.
Durante la presentazione, Preiti effettua una dimostrazione pratica delle capacità di Julia, mostrando come l’assistente risponda a richieste su ristoranti, pizza con forno a legna, e persino servizi di emergenza come il pronto soccorso più vicino con i tempi di attesa.
Chiude il suo intervento con una considerazione etica:
“Costruire un’assistente virtuale significa anche scegliere che tipo di relazione vogliamo promuovere tra visitatori e città. Se umanizziamo l’intelligenza artificiale, dobbiamo anche ricordarci di umanizzare le nostre città.”

PANEL II – OSPITALITÀ E CUSTOMER EXPERIENCE
Titolo del panel: Come l’AI migliora l’accoglienza e l’interazione con il cliente nelle strutture ricettive
Orario: 11:00 – 11:45
Moderatore: Anthony La Salandra, Manager SMARTLAND – Rete Innovativa Regionale
Relatori:
- Mariangela Colasanti, Head of Innovation – BWH Hotels Italia e Malta
- Pietro Catello, Head of Amazon Alexa for Hospitality – Italy & EU
- Cristina Spata, Area Manager – Booking.com
- Luca Vescovi, Solution Development Manager – Jampaa
- Alessandro Marin, Co-Founder – Otello AI
Intervento introduttivo – Anthony La Salandra
Il panel si apre con una riflessione del moderatore Anthony La Salandra, che sottolinea come il settore dell’ospitalità sia diventato un campo avanzato di sperimentazione dell’intelligenza artificiale.
“Dalla voce ai dati, dai flussi di check-in automatizzati all’analisi delle recensioni in tempo reale, oggi non c’è segmento dell’esperienza ospitale che non possa essere potenziato – o compromesso – da un uso (non) consapevole dell’AI.”
La Salandra invita i panelist a raccontare casi d’uso concreti, ma anche a esplicitare le difficoltà operative, i limiti tecnologici e le implicazioni organizzative.
Mariangela Colasanti – BWH Hotels
L’intervento di Colasanti si concentra sull’esperienza del gruppo BWH nel percorso di adozione dell’intelligenza artificiale per migliorare la relazione con il cliente. Il focus è sul progetto Alexa for Hospitality, attivo in oltre 500 camere del gruppo alberghiero.
“BWH Hotels usa intelligenza artificiale un po’ ovunque, ma questo è quello che ha avuto più impatto in quanto gli ospiti si avvicinano a un dispositivo che già conoscono, con cui già sono abituati a interagire a casa. Quindi non c’è bisogno di spiegare nulla.”
I principali filoni di innovazione esplorati:
- Ottimizzazione dei processi di front-office con assistenti vocali in grado di gestire informazioni, richieste e assistenza multilingue.
- Personalizzazione dell’offerta alberghiera, tramite algoritmi che suggeriscono servizi ed esperienze in base al profilo cliente.
- Sentiment analysis delle recensioni e delle richieste ricevute tramite canali digitali, per intervenire in modo predittivo e mirato.
Tra i risultati ottenuti:
- 267.000 minuti di streaming di musica in 6 mesi
- Un’interazione su quattro riguarda servizi della struttura/funzionalità non conosciute
- 20% delle interazioni è gestito dallo staff, ottimizzando i processi operativi
Colasanti insiste su un punto chiave:
“L’intelligenza artificiale non è un fine, ma un abilitatore. Il valore si realizza solo se viene inserita all’interno di un disegno organizzativo chiaro e condiviso con tutto il personale.”
Pietro Catello – Amazon Alexa for Hospitality
Catello porta la visione di Amazon e presenta l’evoluzione della piattaforma Alexa nel contesto dell’ospitalità. Il focus del suo intervento è sulla voce come interfaccia naturale, che consente agli ospiti di:
- Interagire con la camera (luci, clima, musica)
- Accedere a informazioni personalizzate (colazione, SPA, orari)
- Gestire il soggiorno con la massima autonomia
“Alexa è prima di tutto un’interfaccia conversazionale, ma integrata con i sistemi gestionali diventa una vera e propria agente che compie azioni.”
Catello sottolinea la crescente richiesta di esperienze touchless post-pandemia e il ruolo della voce come tecnologia empatica, che umanizza la tecnologia. Aggiunge che il successo dell’adozione dipende dalla capacità di offrire contenuti localizzati e pertinenti:
“Un assistente vocale che risponde a tono è utile. Uno che capisce il contesto è indimenticabile.”
Cristina Spata – Booking.com
L’intervento di Cristina Spata ruota intorno all’uso dell’intelligenza artificiale per la gestione automatizzata delle interazioni con gli utenti, a partire dalle fasi di prenotazione fino al post-soggiorno.
“Il 20% dei consumatori oggi utilizza già delle forme di artificial intelligence, che possono essere Chat GPT piuttosto che altri chatbot. Quando andiamo a guardare le generazioni più giovani, vediamo che questo dato si sposta addirittura al 30%.”
Spata condivide dati rilevanti sull’adozione dell’AI nel settore:
- 48% degli utenti si fiderebbero di un sistema AI per pianificare un viaggio
- Le generazioni più giovani mostrano livelli di fiducia ancora più alti
- L’Italia è sotto la media europea nell’adozione dell’AI nell’ospitalità
Booking.com utilizza modelli predittivi per:
- Proporre strutture che massimizzano la soddisfazione attesa
- Prevenire cancellazioni e gestire dinamiche di overbooking
- Intervenire automaticamente in caso di reclami o mismatch tra offerta e aspettativa
Spata insiste sull’importanza di un’AI trasparente e comprensibile, che non generi sfiducia.
“La fiducia è il vero capitale dell’ospitalità digitale. Senza trasparenza, nessuna automazione funziona.”
Luca Vescovi – Jampaa
Vescovi illustra come la piattaforma Jampaa utilizzi AI per costruire esperienze digitali immersive prima, durante e dopo il soggiorno. Tra le soluzioni presentate:
- Sistemi di realtà aumentata per esplorare i servizi dell’hotel
- Piattaforme per il self check-in intelligente
- Strumenti di customer profiling dinamico per gestire offerte in tempo reale
“Il grande differenza è non confondere un agente specializzato come Open Rosetta, che fa bene una sola cosa, con dei sistemi generici come Chat GPT o molti altri che si basano su dei dati che sono incredibilmente sbagliati.”
Particolare attenzione è posta sul distinguere l’AI generica da strumenti specializzati per il settore ospitalità:
“Il problema non è tanto Manu-AI o Gemini, ma il problema è: siete in grado di dare del valore ai vostri viaggiatori? Cioè, io ho un beneficio nell’utilizzare un’applicazione vostra?”
Alessandro Marin – Otello AI
Marin chiude il panel presentando Otello AI, nata per semplificare la relazione tra persona e destinazione, creando assistenti virtuali personalizzati per hotel, resort e operatori incoming.
“Noi siamo un assistente di intelligenza artificiale specializzato, un agente specializzato verticale sulle strutture ricettive.”
La piattaforma è basata su modelli generativi, addestrati su contenuti specifici del cliente e continuamente aggiornati. Marin mostra come Otello AI permetta di:
- Rispondere in tempo reale alle domande più frequenti
- Offrire contenuti coerenti con lo stile e la brand identity della struttura
- Raccogliere insight e dati di comportamento per azioni successive
Marin condivide le esperienze con gli albergatori:
“Quando facciamo le demo, vediamo che gli albergatori sono molto curiosi. Quindi testano, provano, e cercano anche un po’ di provare a ‘fregare’ l’intelligenza artificiale, domandandogli le cose più assurde.”
Conclude evidenziando il valore del tempo risparmiato e dell’efficienza operativa:
“Quando riescono a comprendere che stanno sullo stesso piano del dialogo, iniziano a fidarsi di più e iniziano a provare il sistema… Quando vedono che realmente porta un valore reale – risparmiano tempo, meno stress, soddisfazione dei clienti – vogliono ancora di più.”

PANEL III – FORMAZIONE E NUOVE COMPETENZE PROFESSIONALI
Titolo del panel: Come cambia il lavoro nel turismo con l’intelligenza artificiale
Orario: 11:45 – 12:30
Moderatore: Giancarlo Carniani, Founder – HIA Hospitality Innovation Academy
Relatori:
- Francesco Felici, Direttore Programmazione e Politiche per il Turismo – Ministero del Turismo
- Pino Italiano, Prorettore per l’Intelligenza Artificiale – Università Luiss Guido Carli
- Valeria Minghetti, Responsabile Ricerca – CISET – Università Ca’ Foscari Venezia
- Giulia Trombin, Presidente – Associazione Startup Turismo
- Gualtiero Carraro, CEO – Carraro LAB
Introduzione – Giancarlo Carniani
Giancarlo Carniani apre il panel con una riflessione diretta:
“L’intelligenza artificiale nel turismo non è una tecnologia tra le altre, ma una trasformazione del modo stesso in cui lavoriamo.”
In qualità di formatore e imprenditore, richiama l’attenzione sul divario crescente tra la velocità del cambiamento tecnologico e la lentezza con cui le competenze si aggiornano.
Carniani invita i relatori a confrontarsi su come formare una nuova generazione di professionisti del turismo capaci non solo di utilizzare gli strumenti digitali, ma di governarli, adattarli, interpretarli.
Francesco Felici – Ministero del Turismo
Felici rappresenta la visione istituzionale sul tema delle competenze. Descrive il lavoro del Ministero per ridisegnare le politiche del lavoro turistico in chiave futura, promuovendo non solo la formazione, ma anche la dignità e l’attrattività del lavoro nel settore.
“Io sono il sostenitore della stupidità naturale a tutti gli effetti e mi reputo di essere un ottimo esempio di questo filo di pensiero.”
Con questo incipit provocatorio, Felici avvia una riflessione sul rapporto tra tecnologia e dimensione umana nel turismo.
Punti chiave del suo intervento:
- Il turismo ha bisogno di essere riconosciuto come filiera della conoscenza, non solo dei servizi.
- I profili più richiesti oggi sono trasversali: servono operatori capaci di integrare tecnologia, comunicazione, esperienza.
- Il Ministero è al lavoro per costruire percorsi verticali di specializzazione attraverso ITS, accademie e formazione professionale.
Felici sottolinea l’importanza di portare la formazione dove si lavora: nei territori, nelle imprese, nelle destinazioni. E propone una visione critica dell’intelligenza artificiale:
“Siamo nella preistoria del futuro […] Mentre tutti gli algoritmi di intelligenza artificiale sono abbastanza a buon mercato, sviluppare un sistema fisico ovviamente ha un costo diverso.”
Conclude con una riflessione sul valore distintivo dell’esperienza turistica italiana:
“Io voglio Voglio cambiare idea, io voglio avere un itinerario e cambiarlo, io voglio fermarmi, io voglio una persona che mi tenga compagnia la sera a cena anche se sono al lavoro. […] Io ho bisogno quando faccio le mie esperienze turistiche della mia specificità.”
Pino Italiano – Università Luiss Guido Carli
Il Prorettore per l’AI alla Luiss propone una lettura sistemica: l’intelligenza artificiale non solo ridefinisce i contenuti dei corsi, ma impone un ripensamento delle architetture formative. Non basta insegnare ad usare l’AI, occorre insegnare a convivere con l’AI.
“La nostra esperienza in Luiss è abbastanza particolare perché abbiamo deciso da quest’anno di insegnare corsi di intelligenza artificiale, quello che noi chiamiamo AI literacy, a tutti, indipendentemente dalla traiettoria professionale che si voglia fare nel futuro.”
Tra i punti centrali:
- Sviluppare una cultura del dato nei percorsi di management turistico.
- Introdurre moduli interdisciplinari che uniscano etica, economia, tecnologia e design dell’esperienza.
- Promuovere la capacità critica e il pensiero adattivo come competenze-chiave.
Italiano evidenzia un problema allarmante:
“Il DESI, che è l’indicatore che l’Unione Europea utilizza per misurare la digitalizzazione delle economie e delle società dei paesi membri, ci ricorda impietosamente ogni anno che soltanto il 46% della nostra popolazione ha competenze digitali di base.”
Italiano insiste sulla responsabilità delle università: non rincorrere le mode, ma preparare le menti al futuro, enfatizzando anche l’importanza delle soft skills come l’empatia, che “la stiamo un po’ perdendo” e difficilmente può essere fornita dalle tecnologie digitali.
Valeria Minghetti – CISET / Università Ca’ Foscari
La ricercatrice del CISET propone un’analisi empirica: secondo le indagini condotte dal centro, la domanda di competenze legate all’AI nel turismo è in forte crescita, ma la consapevolezza dei fabbisogni formativi è ancora frammentata.
“L’intelligenza artificiale attualmente ha due ruoli: è uno strumento che supporta l’apprendimento oppure è l’oggetto dell’apprendimento.”
Tra le priorità individuate:
- Formare manager capaci di leggere e interpretare dati, non solo di raccoglierli.
- Sviluppare strumenti formativi modulari, brevi e aggiornabili in tempo reale.
- Rafforzare il collegamento tra mondo accademico, startup e imprese ricettive.
Minghetti individua tre nodi critici nella formazione sull’AI per il turismo:
- Evitare che l’AI diventi solo un’etichetta di marketing nei percorsi formativi
- Programmare la formazione considerando competenze di partenza e obiettivi di arrivo
- Mostrare alle imprese il valore dell’AI lungo tutta la catena del valore, non solo nel front office
Minghetti lancia un appello:
“Non possiamo più permetterci di formare figure generiche. Serve precisione, specializzazione, dialogo costante con l’evoluzione del lavoro.”
Giulia Trombin – Associazione Startup Turismo
Trombin porta la voce dell’ecosistema innovativo. Sottolinea che le startup turistiche sono un laboratorio avanzato di competenze digitali, ma che spesso faticano a trovare persone formate su AI, API, no-code, automazioni.
“Parlare di competenze per una startup è partire proprio dalla base, nel senso che quando si crea una startup, i founder sono le prime persone che hanno l’idea – e l’idea, lo sappiamo benissimo, vale pochissimo. Quello che conta è l’execution.”
Temi centrali:
- La necessità di ibridare i percorsi formativi: profili a metà tra turismo e tecnologia, tra design e dati.
- L’urgenza di una formazione continua, informale, orizzontale: podcast, workshop, comunità digitali.
- Il valore della cultura imprenditoriale e della sperimentazione: “Sbagliare è parte della formazione. Ma il sistema oggi non lo permette.”
Trombin descrive le iniziative dell’Associazione Startup Turismo per portare l’innovazione direttamente alle PMI:
“Noi come associazione Startup Turismo abbiamo voluto realizzare l’Innovation Startup Tour, che è sostanzialmente un inverso delle fiere di settore. […] Portiamo le startup veramente a casa degli imprenditori per fargli conoscere soluzioni tecnologiche e innovative.”
Gualtiero Carraro – Carraro LAB
Chiude il panel Gualtiero Carraro, innovatore di lungo corso. Porta un approccio progettuale, maturato in anni di esperienze tra musei, destinazioni e piattaforme digitali.
“Io vorrei parlarne però attraverso le esperienze concrete realizzate all’interno di istituti turistici alberghieri, di ITS Academy del Turismo e di università. Parliamo di almeno 400 istituzioni scolastiche in cui operiamo direttamente.”
Carraro individua tre leve per l’educazione al turismo del futuro:
- Simulazione: usare la realtà virtuale e aumentata per formare su scenari complessi.
- Laboratori esperienziali: apprendimento pratico in ambienti controllati ma realistici.
- AI come tutor: sviluppare ambienti di apprendimento personalizzati, basati sull’interazione con assistenti intelligenti.
Presenta progetti concreti realizzati con istituzioni scolastiche:
- Un laboratorio di marketing immersivo a Scampia con l’Istituto Turistico Alberghiero in collaborazione col parco archeologico dei Campi Flegrei
- “Venetia con la IA”, un agente AI specializzato nel guidare a comportamenti sostenibili a Venezia
- Un progetto con ITS Academy Turismo Puglia dove hanno creato “Virgilio” come guida e influencer digitale del G7
- La ricostruzione di un patrimonio turistico-culturale poco noto in Lombardia: “I Comacini, The Masters of Cathedrals”
Chiude con una visione sul futuro dell’apprendimento:
“Quando nell’800 nello studio di Nadar arriva la fotografia, uno strumento artificiale che subito fa le immagini dei ritratti di persone, i pittori che erano ritrattisti e paesaggisti non hanno più un ruolo, si sentono scoraggiati. […] Cosa fanno? Inventano l’impressionismo e poi l’espressionismo, l’astrattismo. […] Noi dobbiamo riuscire a immaginare le nuove forme dell’intelligenza umana che interagirà e retroagirà rispetto all’intelligenza artificiale.”

INTERVENTO – MASTERCARD: AI E PREVISIONE DELLA STAGIONE TURISTICA
Titolo: Prevedere la stagione turistica: l’intelligenza artificiale applicata al turismo
Orario: 12:30 – 12:45
Relatore: Saverio Mucci, Vice President Government Industry Lead – Mastercard
Intervento di Saverio Mucci
Nel suo intervento, Saverio Mucci presenta l’approccio di Mastercard all’applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore turistico, ponendo l’accento sulla capacità dell’AI di estrarre significati predittivi da grandi volumi di dati transazionali.
“In questo speech molto veloce vi raccontiamo quello che stiamo preparando e che ha nell’intelligenza artificiale il suo elemento cardine, con l’obiettivo di prevedere di dare ai territori degli elementi per poter prevedere la spesa della stagione successiva.”
Mucci sottolinea che, grazie all’analisi anonima e aggregata dei pagamenti elettronici, Mastercard è oggi in grado di:
- Anticipare i movimenti di flussi turistici con settimane o mesi di anticipo
- Individuare nuove tipologie di viaggiatori emergenti nei diversi mercati
- Comparare le performance territoriali tra destinazioni simili
- Offrire indicatori affidabili per la pianificazione pubblica e privata
L’AI, in questo contesto, non serve solo a fare previsioni numeriche, ma a costruire scenari strategici in grado di orientare investimenti e decisioni operative.
“I dati non sono più un archivio del passato, ma una mappa del futuro possibile.”
Mucci illustra un caso concreto: la collaborazione tra Mastercard e H-Benchmark per costruire un modello di analisi previsionale della spesa turistica, correlando l’indice RevPAR (Revenue Per Available Room) del settore alberghiero con i dati di spesa Mastercard.
“Il risultato che abbiamo visto, correlando le due informazioni, è che i due andamenti hanno una correlazione del 90%. […] Quindi conoscendo le prenotazioni già effettuate per i prossimi 3 mesi, usando il modello di intelligenza artificiale, riesco a dire come sarà la variazione della spesa.”
Questo modello predittivo permette di fornire informazioni dettagliate e pratiche agli operatori locali, ad esempio:
- La spesa estiva nel comune XY crescerà del 15% per quanto riguarda la componente tedesca, concentrata soprattutto nel mese di luglio
- I turisti americani cresceranno del 10% e verranno principalmente a giugno
Queste informazioni possono essere utilizzate per ottimizzare:
- Approvvigionamenti di beni e servizi
- Assunzioni temporanee di personale con specifiche competenze linguistiche
- Personalizzazione dell’offerta in base alle preferenze dei diversi mercati di origine
Mucci conclude offrendo la disponibilità di Mastercard a collaborare con enti pubblici, DMO e imprese turistiche per sviluppare strumenti di lettura predittiva personalizzati, che uniscano rigore scientifico e immediatezza decisionale.

INTERVENTO – GOOGLE PER IL TURISMO
Orario: 12:45 – 13:00
Relatore: Luigi Delfino, Head of Travel & Tourism – Google Italy
Intervento di Luigi Delfino
Delfino interviene in chiusura della sessione mattutina, condividendo la visione di Google sul ruolo dell’intelligenza artificiale nei viaggi e nel comportamento dei turisti digitali.
“Ogni viaggio comincia con una ricerca. E sempre più spesso, a rispondere, è un’intelligenza artificiale.”
Delfino illustra alcuni sviluppi dell’ecosistema Google Travel, dove l’AI è integrata in:
- Suggerimenti dinamici di voli e hotel
- Previsione dei prezzi e delle disponibilità
- Organizzazione automatica degli itinerari
- Traduzione in tempo reale e accessibilità linguistica
Tra i punti principali del suo intervento:
- Evoluzione dell’AI in Google: Delfino ricorda che Google ha investito in AI da oltre 10 anni, culminando con il recente lancio di Gemini 2.5. Sottolinea come la ricerca stia evolvendo verso un’esperienza più conversazionale e intermodale (testuale, per immagini, per video).
- AI Overviews: presenta il nuovo prodotto AI Overviews, recentemente rilasciato in Italia, che abilita il potere dell’intelligenza artificiale all’interno del motore di ricerca per rispondere a domande più complesse.
- Applicazioni nel turismo: Delfino mostra come l’AI può supportare tutto il customer journey del viaggiatore:
- Ispirazione: con modelli come Gemini per esplorare destinazioni e itinerari personalizzati
- Pianificazione: con funzionalità come Price Tracking per monitorare le oscillazioni di prezzo degli hotel
- Durante il viaggio: con strumenti come Google Lens per tradurre menù o identificare monumenti
- Sfide per le aziende: Delfino condivide i risultati di uno studio condotto con McKinsey, evidenziando le sfide principali per le aziende nell’adozione dell’AI:
- Mancanza di competenze
- Necessità di infrastrutture tecnologiche adeguate
- Bisogno di rispondere alle nuove aspettative dei consumatori
“Avete visto prima una slide e-self che è un concetto di outlet quasi totalmente automatizzato nell’aeroporto di Barcellona, un progetto di Arias e Iberia. Quello che vediamo sono operazioni in cui si combina il team umano con software avanzato e robotica.”
Delfino conclude il suo intervento presentando il portale “AI per il Made in Italy”, un’iniziativa di Google per aiutare le piccole e medie imprese a costruire competenze digitali in ambito AI, e invita i presenti a utilizzare l’AI Smart Rebor, uno strumento per la valutazione iniziale delle competenze e l’individuazione di potenziali aree di sviluppo.
“Ne abbiamo fatto un QR code, che permette alle aziende di fare una valutazione iniziale delle proprie competenze, del proprio status in ambito AI, e già fornisce delle potenziali idee su cosa fare, su cosa andare a implementare per andare avanti in questo viaggio nel mondo dell’AI.”

PANEL IV – DATI E PERSONALIZZAZIONE DELL’OFFERTA
Titolo: Come l’analisi dei dati e l’AI personalizzano l’offerta turistica, ottimizzando le strategie di comunicazione
Orario: 14:00 – 15:00
Moderatore: Mirko Lalli, Amministratore Delegato – The Data Appeal Company, Fondatore e Vicepresidente – Turismi.ai
Relatori:
- Vincenzo Sciacca, Head of Product – Almawave
- Francesco Ciuccarelli, Chief Innovation & Technology Officer – Alpitour World
- Francesca Benati, SVP Travel Seller Europa e Amministratore Delegato Italia – Amadeus
Introduzione – Mirko Lalli
Mirko Lalli apre la sessione sottolineando come i dati siano diventati il cuore pulsante della strategia turistica moderna, ma che l’intelligenza artificiale rappresenta oggi lo strumento chiave per trasformare questi dati in valore reale.
“Non basta più raccogliere dati. Dobbiamo imparare a leggerli nel momento giusto, nel contesto giusto, e soprattutto a restituirli in forma utile ai decisori pubblici e privati.”
Lalli evidenzia un dato significativo: il 67% dei viaggiatori dichiara di aver provato frustrazione durante la fase di organizzazione del viaggio, mentre il 79% degli utenti si dice aperto all’uso dell’intelligenza artificiale per pianificare i propri viaggi.
“Ricerca di Phocuswright, il 67% dei viaggiatori dice di aver provato qualche frustrazione durante la fase di organizzazione del viaggio. […] Capite? Qualsiasi tecnologia che possa risolvere questo problema cade su un terreno fertilissimo.”
Lalli pone il focus sulla necessità di interfacce intelligenti, capaci di aiutare destinazioni, DMO e imprese turistiche a modulare la comunicazione e l’offerta in funzione dei comportamenti reali e non solo delle intenzioni.
Francesca Benati – Amadeus
Benati illustra l’approccio di Amadeus, azienda globale di tecnologia per il turismo, all’intelligenza artificiale generativa, sottolineando l’importanza di comprenderne le applicazioni pratiche nel settore dei viaggi.
“Prendevo il microfono e poi guardavo il timer; questa sarà una sfida perché io parlo veloce, ma parlo tanto.”
Benati spiega che Amadeus ha un fatturato di circa 6 miliardi di euro e un approccio lungimirante all’AI, che parte dalla convinzione che questa tecnologia debba essere un abilitatore e non un fine in sé.
Tra i principali casi d’uso presentati:
- Conversational Search for Travel Inspiration: un sistema di chatbot abilitato da agenti AI che aiuta i viaggiatori nella fase di ispirazione, proponendo destinazioni in modo conversazionale e personalizzato.
- Amadeus Discovera: una soluzione che personalizza la scelta delle esperienze in destinazione, evitando l’overload informativo tipico delle piattaforme attuali.
- Amadeus Io: un concierge virtuale che assiste il viaggiatore durante tutto il viaggio, fornendo informazioni in tempo reale e supporto in caso di disruption, come dimostrato durante la recente chiusura dell’aeroporto di Heathrow.
“L’app li ha riprenotati completamente. […] Nel momento in cui hanno avuto l’alert che l’aeroporto di Heathrow era chiuso, si sono trovati nel loro iPhone tutta una serie di proposte di viaggio già riprenotate, compreso l’albergo e il transfer.”
Benati sottolinea come Amadeus utilizzi l’AI anche internamente per:
- Migliorare la comunicazione multilingue attraverso Microsoft Copilot
- Ottimizzare i call center, concentrando le risorse umane sui problemi più complessi
- Ridurre i costi di marketing attraverso la generazione automatica di campagne
Conclude evidenziando sei principi etici che guidano lo sviluppo dell’AI in Amadeus:
- Qualità (inclusa la fairness, con 3 milioni di fake foto generate per addestrare i sistemi di riconoscimento facciale senza bias etnici)
- Trasparenza nell’uso delle tecnologie AI
- Sostenibilità, con particolare attenzione al monitoraggio delle emissioni di CO2
“L’AI non è magica, non risolve la panacea di tutti i nostri mali. […] Le opportunità sono enormi, ma bisogna vedere come si usano. Gli aspetti legali ed etici della questione non devono essere bypassati.”
Francesco Ciuccarelli – Alpitour World
Ciuccarelli porta l’esperienza di un grande operatore turistico integrato, raccontando come Alpitour stia evolvendo verso un modello data-driven, dove le scelte di prodotto, prezzo e promozione sono guidate da modelli predittivi.
“L’adozione dell’intelligenza artificiale richiede degli abilitatori tecnologici e delle competenze per poter cogliere quei benefici di cui si è parlato ampiamente da stamattina.”
Ciuccarelli illustra il percorso di trasformazione digitale di Alpitour, che ha portato a:
- Raddoppiare il numero di dipendenti in ambito tecnologico rispetto al pre-Covid
- Lanciare due programmi di trasformazione: uno digitale e uno basato sull’AI
- Raggiungere quota 200 professionisti nel gruppo dedicati all’innovazione tecnologica
“Abbiamo un run rate di investimento, al di là dei programmi di trasformazione, di circa 14 milioni all’anno.”
Tra i punti chiave dell’intervento:
- La necessità di completare la trasformazione digitale (cloud, data platform, big data) come prerequisito per l’adozione dell’AI
- L’importanza delle partnership attraverso l’open innovation
- L’adozione di standard di governance come la certificazione ISO 42001 per i sistemi di intelligenza artificiale
Ciuccarelli descrive il percorso di Alpitour nell’adozione dell’AI, iniziato nel 2018 con i primi esperimenti di Natural Language Processing, fino al rilascio nel 2023 di AlpiGPT, un assistente interno basato su modelli LLM, e nel 2024 di Amelia, il primo assistente rivolto al pubblico disponibile sul sito turisanda.it.
“Nel 24 sono successe due cose: la prima è che abbiamo rilasciato Amelia, che è la sorella di AlpiGPT ed è il nostro primo assistente verso il pubblico, verso il cliente finale.”
Le aree di maggiore impatto dell’AI per Alpitour sono:
- Personalizzazione: sia attraverso analytics e machine learning per la profilazione, sia per la generazione di contenuti personalizzati
- Contact center: assistenti che supportano il booking interno, le agenzie di viaggio e i clienti finali
- Voce: evoluzione verso assistenti vocali sempre più naturali e conversazionali
- B2B: supporto alle agenzie di viaggio attraverso strumenti come CasaBook
- Software development: uso dell’AI per automatizzare e ottimizzare la scrittura del codice
Ciuccarelli conclude con due considerazioni:
- La necessità di una governance dell’AI che affronti in modo unitario aspetti etici, legali, tecnologici e di business
- L’importanza di creare un’ontologia condivisa nel turismo, per standardizzare le entità che cooperano nelle filiere turistiche e produrre dati interoperabili
e lancia infine un appello alla collaborazione:
“Il Tourism Digital Hub è stato concepito prima dell’accelerazione della GenAI, e ci ha lasciato in dote l’ambizione di poter costruire, insieme, un’ontologia del turismo di utilità condivisa, che possa alimentare i modelli e i sistemi di intelligenza artificiale e le applicazioni delle singole aziende del settore. Realizzare in modo compiuto e condiviso quell’ambizione sarebbe di grande aiuto per accelerare la diffusione e l’adozione dell’Intelligenza Artificiale Generativa nelle aziende turistiche italiane, soprattutto le PMI: occorre unire le forze.”
Vincenzo Sciacca – Almawave
Sciacca illustra l’approccio di Almawave, azienda italiana specializzata in AI applicata alla voce, al linguaggio naturale e all’analisi dei big data. Il suo intervento si concentra sulla scelta di Almawave di sviluppare un Large Language Model proprietario italiano.
“Abbiamo cominciato a lavorare sul processamento del linguaggio naturale e nello specifico sull’intelligenza artificiale ben prima del 2010. Prima si parlava di ontologie, noi abbiamo cominciato proprio con le ontologie.”
Sciacca spiega le ragioni che hanno portato Almawave a investire in un proprio modello linguistico, Velvet:
- Mantenere il controllo sulla tecnologia e sui dati utilizzati
- Garantire un’AI etica e rispettosa della privacy
- Sviluppare un modello specializzato per le esigenze delle aziende italiane
Caratteristiche del modello Velvet:
- 14 miliardi di parametri (rispetto ai 70+ di GPT)
- Addestrato su 4 trilioni di token
- Finestra di contesto di 128K token (equivalente a un libro di 400 pagine)
- Supporta sei lingue con forte focus sull’italiano (50% del dataset)
- Dataset curato con particolare attenzione alla pulizia dei dati tossici
“Abbiamo buttato via più della metà [dei dati] perché erano tossici. E diciamo, per farla, abbiamo utilizzato altri algoritmi di AI che avevamo sviluppato nel tempo. Questo ci ha portato ad avere un dataset pulito.”
Sciacca sottolinea la capacità unica di Velvet di essere personalizzato per specifici task aziendali, risultando più efficiente e sostenibile di modelli generici più grandi:
“Oggi GPT-4o, se non sbaglio, hanno rilasciato il numero di parametri, siamo oltre i billion. […] Noi dobbiamo realizzare un task, non dobbiamo fare i cloni di Chat GPT. Abbiamo dei task di automazione all’interno delle aziende, li dobbiamo risolvere.”
Un elemento distintivo è la capacità di espungere dati sensibili dal modello, una funzionalità non disponibile in altri sistemi. Il modello è disponibile gratuitamente su HuggingFace e Ollama, oltre che su cloud provider come Oracle e AWS.
Sciacca conclude evidenziando come l’AI generativa sia spesso sopravvalutata in termini di capacità, ma sottoutilizzata nel suo potenziale pratico:
“Si fanno tante chiacchiere poi alla fine il 90% si usa per la produttività personale anche all’interno dell’azienda – costruisco documenti, aiuto a velocizzare, costruisce le slide… Poi gli usi enterprise oggi per fortuna ne abbiamo visti parecchi, però in realtà ci sono tante difficoltà.”

PANEL V – TECNOLOGIE AVANZATE: ALGORETICA E ROBOTICA
Titolo: Come l’etica degli algoritmi e la robotica possono rivoluzionare i servizi turistici e l’assistenza ai visitatori, migliorando efficienza, personalizzazione e selezione del personale
Orario: 15:00 – 15:45
Moderatrice: Paola Olivari, Giornalista – Guida Viaggi
Relatori:
- Rodolfo Baggio, Università Bocconi
- Bruno Siciliano, Professore di Robotica – Università di Napoli Federico II
- Mons. Giulio Dellavite, Delegato Vescovile – Diocesi di Bergamo
- Claudia Ferrero, CEO & Founder – HorecaJob
- Francisco Javier Martin Romo, Country Manager – KEENON Robotics
Introduzione – Paola Olivari
Paola Olivari apre il panel con una domanda provocatoria:
“Possiamo fidarci degli algoritmi? E possiamo accogliere i robot come parte della nostra esperienza turistica, senza sentirci spersonalizzati?”
Il suo intervento inquadra il tema in modo equilibrato: da un lato il potenziale straordinario delle tecnologie avanzate per migliorare servizi, accessibilità e gestione del lavoro; dall’altro, la necessità di una riflessione etica, culturale e sociale che accompagni questa trasformazione.
Bruno Siciliano – Università di Napoli Federico II
Il professor Siciliano interviene da studioso di robotica, spiegando la differenza fondamentale tra intelligenza artificiale e robotica:
“Che cos’è che contraddistingue la robotica rispetto all’intelligenza artificiale? Il fatto che oltre alla parte cognitiva e alla parte percettiva, il robot dà la dimensione fisica, dà corpo all’intelligenza artificiale, quindi aggiunge una parte attuativa.”
Siciliano illustra come il settore dell’hospitality, insieme a quello della logistica, sia quello con il maggior tasso di crescita nell’adozione della robotica di servizio professionale. Sottolinea che la tecnologia deve servire ad “alzare gli standard” liberando l’essere umano da operazioni routinarie:
“Se noi saremo in grado di affidare alla tecnologia tutta quella parte di routine delle nostre giornate, sia da un punto di vista professionale che sociale, si alzano gli standard e si dà la possibilità di sollevarsi da alcune mansioni per avere maggiore lucidità ed esprimere al meglio la parte più naturale della nostra intelligenza: la creatività, l’emotività.”
Il professore affronta poi il tema dell’empatia con le macchine, spiegando il concetto della “Uncanny Valley” (valle del perturbante):
“A un certo punto, se noi facciamo questa corsa di realizzare delle macchine sempre più somiglianti alle creature viventi, corriamo il rischio che uno non sa se sta interagendo con una macchina oppure con un essere umano.”
Siciliano evidenzia le soluzioni di design per generare empatia senza cadere in questo problema, come robot con aspetto non troppo umanoide ma con elementi espressivi (orecchie mobili, movimento costante) che facilitano l’interazione sociale.
Francisco Javier Martin Romo – KEENON Robotics
Romo illustra l’approccio di KEENON Robotics, azienda internazionale specializzata in robotica per il settore alberghiero e ristorativo.
“Quello che possiamo vedere è un settore, quello della robotica nel settore servizi, principalmente nel settore hospitality, con un’altissima crescita.”
Romo evidenzia tre aree principali di sviluppo della robotica nell’hospitality:
- Delivery: spostamento di oggetti da un punto A a un punto B (piatti, bagagli, oggetti)
- Pulizia: robotica specializzata in sanificazione e manutenzione
- Interazione: robot per informazioni e assistenza ai clienti
“Al giorno di oggi ci troviamo con una nuova generazione di robot che interagiscono in spazi pubblici con delle persone che da parte degli operatori non hanno una formazione specifica per la robotica.”
Romo sottolinea l’importanza della comunicazione non verbale dei robot negli spazi pubblici:
“Tutta la parte di sicurezza, di comunicazione – tutto questo non è più a carico dell’essere umano che deve essere formato, è a carico del robot che deve preservare la sicurezza delle persone e imparare attraverso movimenti, body language, colori… deve imparare a comunicare le sue intenzioni alle persone che sono intorno a lui.”
Mons. Giulio Dellavite – Diocesi di Bergamo
Monsignor Dellavite offre una riflessione etica profonda sul rapporto tra tecnologia e umanità. Chiarisce subito che non può esistere un’etica delle macchine, ma solo un’etica umana applicata alle macchine:
“La macchina, l’intelligenza artificiale, come ogni strumento, non è né positiva né negativa – è uno strumento, dipende dalla mano che lo usa. E la mano che lo usa è positiva e negativa.”
Introduce il concetto di algoretica, un neologismo che unisce algoritmo ed etica:
“L’algoretica è quella cosa che presuppone che ci sia una persona che ragioni su un algoritmo. Paradossalmente le lettere sono le stesse perché l’IA di intelligenza artificiale diventa esattamente le due aree: c’è un io e c’è un algoritmo. L’etica si gioca sull’io per usare l’algoritmo.”
Dellavite esprime preoccupazione sul rischio che la “I” diventi sempre più minuscola e la “A” sempre più maiuscola. La sua visione è che entrambe le lettere debbano essere maiuscole e in equilibrio: sia l’io umano che usa l’algoritmo, sia l’algoritmo al servizio dell’io.
Utilizza una potente metafora per descrivere il rapporto attuale con l’AI:
“L’intelligenza artificiale è la luce in fondo al tunnel? Sì, però è la luce di un treno che ci sta venendo incontro. Dipende come vedi il treno: puoi decidere che quel treno tu lo lasci passare e arredi il tunnel; puoi metterti davanti per fermarlo ma vieni schiacciato; qualcuno potrebbe attaccarsi dietro al treno per farsi tirare dall’intelligenza artificiale; qualcun altro salterà sul treno in corsa, però deciderà qualcun altro dove va quel treno.”
Conclude con un invito a “salire su quel treno e cominciare a guidarlo”, ricordando che la parola cibernetica significa “avere in mano il timone”.
Claudia Ferrero – HorecaJob
Ferrero porta l’esperienza di HorecaJob, startup innovativa femminile che utilizza l’AI per migliorare i processi di selezione nel settore HORECA (Hotel, Ristorazione, Catering, Café).
“Abbiamo fondato una startup innovativa femminile società benefit proprio perché nasce dall’esperienza mia e della mia socia. Io ho lavorato per oltre 20 anni nel Travel Hospitality, lei nelle risorse umane, ed entrambe abbiamo purtroppo subito nel corso della nostra carriera discriminazioni.”
Ferrero spiega come l’AI possa essere uno strumento per combattere i bias e le discriminazioni nel reclutamento:
- Hanno sostituito il curriculum vitae con una chat da smartphone che elimina domande potenzialmente discriminatorie (età, sesso, nazionalità)
- Hanno sviluppato algoritmi che focalizzano il processo di selezione sul merito e sulle competenze trasversali
- Si rivolgono particolarmente al personale operativo (camerieri, lavapiatti, addetti alle pulizie), spesso costituito da persone straniere o a bassa scolarizzazione
“L’80% delle ricerche è basato su personale operativo, che sono al momento per il 30% rappresentato da persone straniere, quindi persone a bassa scolarizzazione che a volte non hanno un curriculum, un computer a casa, e che non hanno la minima idea di come si fa un curriculum vitae.”
Ferrero conclude evidenziando il ruolo della tecnologia come strumento per modernizzare un processo di selezione che si basava da oltre 60 anni su uno strumento (il CV) inadeguato alle esigenze attuali, fornendo al contempo un importante supporto alle piccole imprese:
“Non dobbiamo dimenticare che il settore HORECA è composto per il 95% di piccole imprese, imprese familiari, dove non esiste un responsabile HR.”
Rodolfo Baggio – Università Bocconi
Baggio offre una prospettiva accademica sul tema dell’affidabilità dell’intelligenza artificiale e su come affrontarne i limiti.
“A parte gli scherzi, sì, ci sono [rischi di affidabilità]. Tanto per cominciare bisogna definire bene di quale intelligenza artificiale parliamo.”
Distingue tra l’AI “tradizionale” (algoritmi di machine learning e deep learning) e l’AI generativa, notando che sulla prima abbiamo molta più esperienza e conosciamo meglio limiti e potenzialità.
Riguardo all’AI generativa, Baggio evidenzia un fenomeno recente chiamato “collapse”:
“Gli ultimi studi appena pubblicati cominciano a evidenziare il fenomeno che dicevi tu, un fenomeno che lo han chiamato ‘collapse’. Fondamentalmente consiste nel fatto che le prime versioni erano addestrate su materiali prodotti da umani, quindi diciamo possiamo dire mediamente affidabili. Il grande successo fa sì che moltissimi dei materiali vengano generati dall’intelligenza artificiale, con tutti i problemucci tipo Tom Cruise che abbiamo visto. Quindi a un certo punto questi sistemi diventano autoreferenziali e l’affidabilità, la precisione eccetera sta calando in maniera preoccupante.”
La soluzione, secondo Baggio, è rimettere l’umano al centro:
“Gli americani lo chiamano human in the loop. Si rimette l’umano in posizione centrale e gli si dà il potere di capire, valutare, aggiustare, rimettere a posto.”
Conclude con una riflessione sul rischio dell’omogeneizzazione culturale:
“Prendendola bene, vedo un certo rischio di appiattimento. […] Se togli la parte creatività, giochi sempre con gli stessi pezzi, giochi sempre sugli stessi argomenti, sulle stesse informazioni. […] Quello che ci distingue secondo me è proprio la creatività, ed essere creativi è qualcosa che nessuna macchina potrà mai fare.”
Baggio cita anche Ada Lovelace, la prima programmatrice della storia:
“Non aspettatevi cose che la macchina non può darvi, perché la macchina può darvi esclusivamente quello che gli avete insegnato a fare. E quindi creatività non esiste.”

PANEL VI – DESTINAZIONI SMART E SOSTENIBILI
Titolo: Trasformazione delle destinazioni in “smart destinations” e contributo dell’AI alla gestione sostenibile
Orario: 15:45 – 16:30
Moderatrice: Paola Olivari, Giornalista – Guida Viaggi
Relatori:
- Bruno Pellegrini, Founder & CEO – Loquis
- Francesco Tapinassi, Direttore – Toscana Promozione Turistica, Direttore Scientifico – BTO Be Travel Onlife
- Marco Orlandi, Digital & Consumer Experience Director – Bluvacanze
Introduzione – Paola Olivari
Paola Olivari introduce l’ultimo panel sottolineando come il concetto di “smart destination” sia spesso equivocato.
“Essere smart non significa solo usare tecnologia, ma usarla per migliorare la vita – dei visitatori e dei residenti.”
Invita i relatori a mostrare esempi concreti di come l’AI possa diventare leva di sostenibilità, inclusività e qualità dell’esperienza.
Bruno Pellegrini – Loquis
Pellegrini apre il panel presentando Loquis, la piattaforma di podcast geolocalizzati, come una forma nuova di intelligenza territoriale: uno strumento che permette di “ascoltare i luoghi” in modo personalizzato, intimo e immersivo.
“Siamo ormai non più una startup perché sono 5 anni che siamo sul mercato, siamo in Italia, siamo in Spagna, abbiamo creato grazie all’intelligenza artificiale e grazie ai nostri partner, grazie anche agli utenti, circa 1,6 milioni di storie in tutto il mondo.”
Pellegrini parla di narrativa ambientale aumentata: l’AI aiuta a selezionare, contestualizzare e suggerire storie in base al profilo dell’utente, al luogo in cui si trova, all’orario, al tempo atmosferico.
“Una destinazione è smart quando riesce a raccontarsi, non solo a mostrarsi.”
Loquis è già utilizzato da città, enti turistici e musei per valorizzare percorsi alternativi, favorire la destagionalizzazione e diffondere contenuti in molte lingue, aumentando l’accessibilità culturale.
Pellegrini sottolinea come l’AI abbia permesso di ridurre del 90% i costi operativi e raggiungere una copertura globale in un anno anziché nei quattro previsti con metodi tradizionali. Guarda al futuro con una visione di esperienze di ascolto sempre più fluide:
“Tutto questo diventerà molto più fluido tra i 3 e i 5 anni, ovvero la storia stessa potrà essere riraccontata in tempo reale a seconda di quello che sono proprio anche lo stile migliore che si possa adattare all’utente.”
Francesco Tapinassi – Toscana Promozione Turistica / BTO
Tapinassi porta la visione di un ente pubblico che da anni lavora sull’innovazione nella governance turistica. La sua riflessione si concentra su come le destinazioni possano utilizzare l’intelligenza artificiale per prendere decisioni più consapevoli, tempestive, partecipate.
“Il lavoro che stiamo provando a fare ora è di spostare tutta l’attenzione dalla promozione pubblica generale, generica, ad una promozione che è il reale prodotto regionale, il che prevede un obbligatorio lavoro molto faticoso di rapporto pubblico-privato stringente.”
Tra i punti principali:
- L’utilizzo di dashboard predittive per la gestione dei flussi
- Strumenti di monitoraggio del sentiment digitale per migliorare la qualità percepita
- Applicazioni AI per modulare la promozione in base agli indicatori di sostenibilità
Tapinassi insiste su un concetto chiave: la misurazione dell’equilibrio tra attrattività, vivibilità e capacità di carico:
“Il turismo non è un obiettivo in sé. È un mezzo per migliorare la vita delle comunità locali. E l’AI ci può aiutare a capire quando ci stiamo riuscendo – e quando no.”
Affronta poi il tema dell’overtourism con una prospettiva critica:
“L’overtourism è una conversazione tafaziana che confessa la totale incapacità di governance di un territorio. Quando il livello diventa questo, vuol dire che qualcosa non sta funzionando in una visione prospettica di sviluppo.”
Tapinassi propone alcune soluzioni concrete:
- Informazioni in tempo reale per aiutare i visitatori a gestire il proprio tempo (orari di minor affollamento)
- Tariffe dinamiche per incentivare la visita in orari meno congestionati
- Maggior coordinamento con i tour operator, che conoscono con largo anticipo i flussi
- Maggiore conoscenza e promozione di attrazioni alternative all’interno della regione
“Noi abbiamo praticamente un medagliere sul wine che fa paura, siamo la regione più amata, ma non siamo in grado di sapere quante sono le cantine visitabili in regione Toscana. […] Se voi andate su Airbnb Experience Food & Wine, trovate più di 200 esperienze prenotabili con un click. Quelle sono il prodotto wine della Toscana, non le nostre slide, non il nostro medagliere.”
Marco Orlandi – Bluvacanze
Orlandi chiude il panel offrendo una prospettiva aziendale sul rapporto tra dati, distribuzione e personalizzazione. Spiega come Bluvacanze stia lavorando a piattaforme di consulenza turistica aumentata, in cui l’agente di viaggio è supportato da sistemi intelligenti.
“In un mercato altamente di alto valore, ma di bassissima marginalità e fondamentalmente molto frastagliato nella catena del valore, la lettura del cliente, del comportamento del cliente, è il punto principale.”
Evidenzia il valore della relazione umana arricchita dalla tecnologia, non sostituita:
“Il nostro processo di digitalizzazione che, grazie al cielo, è partito in ritardo – quindi paradossalmente Blue Vacanze si è messo in un processo di digitalizzazione forse alla fine del percorso – però devo dire anche onestamente è stata buona fortuna, perché oggi fondamentalmente abbiamo tutta una serie di capacità e di risorse interne per analizzare il processo.”
Orlandi conclude proponendo un’alleanza tra tour operator, DMO e piattaforme tecnologiche per costruire un sistema più interconnesso e orientato alla sostenibilità relazionale e ambientale:
“Nel modello di interazione ci sta un modello di marginalità. Perché nel concetto di interazione ci sta una conoscenza di quel cliente, e la conoscenza di quel cliente in realtà cosa permette? Tu eroghi i contenuti sulla base delle esigenze del consumatore stesso. Quindi non sei più tu un propositore di un contenuto, ma fondamentalmente presenti un contenuto che già il consumatore di per sé vuole.”
CHIUSURA E RINGRAZIAMENTI
Orario: 16:30 – 16:45
A cura di:
- Edoardo Colombo, Presidente – Turismi.ai
- Paola Olivari, Giornalista – Guida Viaggi
Paola Olivari – Considerazioni finali
Paola Olivari prende la parola per un’ultima riflessione che sintetizza lo spirito della giornata:
“Quello che oggi abbiamo vissuto non è solo un convegno: è stato un laboratorio di idee, un’esplorazione condivisa di possibilità. L’intelligenza artificiale, in questa sede, non è stata presentata come una moda, ma come una trasformazione che ci interroga su chi vogliamo essere – come professionisti, come comunità, come destinazioni.”
Ringrazia i relatori, i partecipanti e in particolare Turismi.ai per il coraggio di proporre un evento tematicamente di frontiera, capace però di tenere insieme visione e concretezza.
“Questo è solo l’inizio. GATEWAI ha dimostrato che il turismo italiano è pronto a riflettere, progettare e agire con intelligenza – umana e artificiale.”
Edoardo Colombo – Chiusura ufficiale e il saluto “a quattro mani”
Nel suo saluto finale, Edoardo Colombo ringrazia tutti i presenti – in sala e collegati da remoto – per la partecipazione attiva e generosa. Riassume con energia i principali messaggi emersi: la necessità di un’alleanza tra tecnologia e umanesimo, l’urgenza di formare nuove competenze, e il valore di una visione italiana e inclusiva dell’AI nel turismo.
“Spero davvero che possa diventare col tempo una data da ricordare per il turismo italiano, l’inizio di un nuovo percorso sull’intelligenza artificiale, un momento che forse un domani chiameremo la preistoria del futuro.”
Ma è con un gesto simbolico che Colombo chiude l’evento: invece di leggere integralmente il suo discorso finale, affida un messaggio vocale spontaneo all’intelligenza artificiale di ChatGPT, chiedendole di interpretarlo e di restituirlo sotto forma di testo per gli atti ufficiali.
“Voglio che a scrivere la chiusura non sia solo una penna umana. Voglio che sia l’AI a raccogliere le mie parole, sintetizzando quanto ascoltato oggi, come testimone della nostra fiducia in questo dialogo possibile tra mente e macchina.”
Quello che ne esce – e che stai leggendo in queste righe – è il primo saluto conclusivo di un convegno italiano co-elaborato da un Presidente e da un’intelligenza artificiale generativa.
Un gesto che racchiude l’essenza stessa di GATEWAI: non solo parlare dell’AI, ma dialogare con essa, riconoscerla come uno strumento di interpretazione, sintesi e collaborazione. Un ponte, non un confine.
Colombo annuncia che il Ministero ha intenzione di costituire un incubatore sull’intelligenza artificiale nel turismo, sottolineando così l’importanza strategica di questa prima conferenza.
“Il 4 aprile 2025 spero che ce lo ricorderemo come una data importante per il nostro settore.”
Colombo chiude con un’esortazione semplice ma potente:
“Non lasciamo che GATEWAI sia un evento isolato. Facciamolo diventare un appuntamento fisso, una comunità di pensiero, un’azione collettiva. Il turismo ha bisogno di intelligenza – e l’intelligenza, oggi, ha bisogno di visione.”
Conclude lanciando ufficialmente la seconda edizione della conferenza, confermando l’impegno di Turismi.ai a rendere GATEWAI un appuntamento annuale di riferimento per l’innovazione nel turismo italiano.
PARTNER E SPONSOR
Main Partner: Repower
Con il contributo di: Regione Lombardia
Sponsor: Mastercard, Almawave, The Data Appeal Company
Organizzato da: Turismi.AI e Guida Viaggi
